sabato 30 ottobre 2010

 




Il Regno di Norvegia [nor-vè-gia] (Kongeriket Norge in bokmål; Kongeriket Noreg in nynorsk) o Norvegia è uno stato (4.695.134 ab, 385.199 km2 ab, capitale Oslo) dell'Europa settentrionale, situato nella parte occidentale della Scandinavia. Confina a est con la Svezia e a nord-est con la Finlandia e con la Russia, a ovest con il Mar di Norvegia e a sud con lo Skagerrak. Il territorio norvegese comprende anche le isole Svalbard (in prossimità del Polo Nord), l'isola di Jan Mayen (a largo delle coste groenlandesi) e l'Isola Bouvet vicina all'antartico ma non rientrante nel trattato antartico. La Norvegia rivendica i territori antartici chiamati Terra della regina Maud e l'Isola Pietro I.


Geografia


La Norvegia è lo stato europeo più settentrionale, spingendosi alla latitudine di 71°11' dove si trova il promontorio di Knivskjellodden, situato di poco più a nord rispetto al tradizionale Capo Nord. Occupa anche la parte più occidentale della penisola scandinava, estendendosi per circa 1.700 km da nord a sud. È attraversata dal circolo polare artico; per questo nelle zone settentrionali si possono osservare fenomeni quali il sole di mezzanotte (in estate) e l'aurora boreale (in inverno). Confina a nord con il Mar Glaciale Artico, a sud con lo Skagerrak, a ovest con il Mar di Norvegia, a est con la Svezia e a nord-est con Russia e Finlandia. Fa parte della Regione biogeografica boreale.

Morfologia


Il territorio norvegese si estende per 323802 km2 ed è principalmente montuoso, essendo attraversato da nord a sud dalle Alpi Scandinave. Il punto più alto è rappresentato dal Galdhøpiggen (2.469 m), situato nel massiccio del Jotunheimen; le altre cime più alte sono il Glittertind (2.465 m), di poco più basso del Galdhøpiggen e fino a poco tempo fa considerato come vetta maggiore, lo Store Skagastølstind (2.403 m).

Idrografia

Caratteristica dei fiumi norvegesi è il loro corso, breve e impetuoso a causa dei rilievi. Il più lungo è il Glomma (570 km), che sfocia nell'Oslofjord, mentre altri importanti sono il Pasvikelva (352 km) e il Numedalslågen (351 km). I laghi invece sono molto numerosi, circa 450.000, di cui solo 400 però hanno un'area di almeno 5 km2. Il più grande di questi è il Mjøsa (365 km2), seguito dal Røssvatnet (210 km2) e dal Femund (204 km2). Esistono anche alcune cascate, di cui la più alta misura 840 m. Il ghiacciaio più grande è invece lo Jostedalsbreen, con una superficie di 487 km2.

Clima

Il clima della Norvegia atlantica ed artica, nonostante la latitudine, è eccezionalmente mite: questo grazie alla Corrente del Golfo, che partendo dal Messico viene a riscaldare le acque marine delle coste atlantiche rendendo le temperature medie annuali superiori allo zero anche in zone molto più a nord del Circolo Polare Artico. Questo evita la formazione di ghiacci marini, favorendo le attività portuarie e di pesca. Le temperature medie annue delle coste vanno dai circa 7°/8° della città di Stavanger ai 3°/4° di Trondheim, fino ai 2°/3° di Vadsø. Il rovescio della medaglia, però, è dato dalle tempeste che si formano in mare aperto (dalle parti dell'Islanda) per contrasto tra l'aria fredda continentale (proveniente da Groenlandia ed isole canadesi) e le tiepide acque dell'oceano: queste tempeste, foriere di precipitazioni abbondanti, sono comuni soprattutto durante l'autunno ed all'inizio dell'inverno. Durante l'estate inoltre possono esserci periodi particolarmente freschi e piovosi, oltre che con caratteristiche di spiccata variabilità. La temperatura media del mese di luglio è comunque superiore ai 15° su tutta la fascia costiera centro-meridionale (fino alla regione di Sogn og Fjordane). Diversa è la situazione ad Oslo, dove le estati sono tiepide: la temperatura media di luglio è di 17°, e grazie alle molte ore di luce sono possibili massime vicine ai 30° tra giugno e luglio. Per contro, però, gli inverni sono freddi (circa -5° di media a Gennaio) perché l'effetto mitigatore della Corrente del Golfo è bloccato dalle montagne: nei mesi più freddi si scende facilmente sotto ai -20°, e non è poi così strano avere minime intorno allo zero a maggio e settembre. Il vero "freddo" invernale si trova invece nelle zone interne, soprattutto delle contee di Oppland e Finnmark (in quest'ultima è stato registrato il record minimo di temperatura: -51° a Karasjok). Le precipitazioni sono piuttosto abbondanti sulle regioni atlantiche, specialmente nella zona montuosa sud-occidentale dove si scarica moltissima umidità (annualmente cadono da 1500 a 3000 mm di pioggia e neve). Meno abbondanti sono al nord e ancora meno nelle zone coltivate e vicine alla capitale, con circa 600 mm all'anno. Il picco massimo è estivo o tardo-estivo nelle regioni più continentali, Oslo compresa, mentre sulla costa atlantica sudoccidentale è situato in autunno ed anticipa sempre di più man mano che si sale verso nord. Per quanto possa apparire strano, perciò, i luoghi comuni sul freddo clima norvegese non sono del tutto fondati: è vero però che la neve può metterci parecchio a sciogliersi o che ci si possa aspettare precipitazioni nevose anche ad aprile o maggio.

Flora e fauna

La flora norvegese è molto influenzata dalle condizioni climatiche: un quarto del territorio è occupato da foreste, limitate alle zone interne sopra i 1000 m di quota. A nord vi è invece la tundra, ovvero luoghi con immense praterie erbose coperte di neve in inverno e di fiori nella breve estate. Le piante tipiche invece della zona sud-occidentale sono le latifoglie, in particolare querce, faggi, olmi e betulle.
Per quanto riguarda la fauna, è caratterizzata da animali quali la renna, la lepre polare, la volpe e in particolare il lemming a nord, mentre a sud vi sono animali come il cervo, l'alce, il lupo e l'orso. I laghi e i fiumi d'acqua dolce abbondanti sono la presenza di lucci, salmoni e trote. Nelle coste invece sono presenti animali molto importanti per l'economia norvegese: il merluzzo e l'aringa.



Etnia

La maggior parte sono di etnia norvegese, mentre le minoranze più forti sono quelle Sami (nella cittadina di Kautokeino il 70% degli abitanti è Sami) e finlandesi, specialmente al nord. Oslo è però il centro maggiormente multietnico del paese, dove, oltre ai Lapponi, vi sono immigrati che provengono principalmente da Pakistan, Somalia ed Iraq, oltre ai vicini danesi e svedesi.Gli immigrati in Norvegia sono circa 387.000 e rappresentano la principale ragione della crescita della popolazione norvegese. Assistiamo oggi ad un discreto equilibrio in termini di interazione e integrazione: immigrare in Norvegia negli anni '80 significava ottenere supporto dallo Stato, aiuto per apprendere la lingua e aiuto per ottenere un lavoro. Il governo norvegese però, ha sempre supportato anche la conservazione di lingua e cultura, nulla di strano quindi che la seconda generazione di immigrati sia integrata pur mantenendo legami con le proprie origini.

Lingue

La lingua ufficiale in Norvegia è il norvegese. Il norvegese è però diviso in due differenti forme scritte: il bokmål e il nynorsk. La prima è la più diffusa, è utilizzata come prima lingua dall'85% dei norvegesi. La seconda è invece utilizzata dal rimanente 15% specialmente nelle contee del Vestlandet. Nelle scuole norvegesi vengono comunque insegnate entrambe le forme. Ai comuni norvegesi è lasciata la libertà di scegliere quale forma utilizzare, anche se la maggior parte sceglie la forma neutrale, ovvero utilizza sia il Bokmål sia il Nynorsk. Inoltre alcune municipalità del Finnmark e del Troms utilizzano come lingua ufficiale anche il Sami o il finlandese. Queste sono infatti le minoranze linguistiche più forti. Tutti i norvegesi però comprendono sia il danese che lo svedese per via della grandissima somiglianza fra le tre lingue. Anche l'inglese è molto conosciuto, essendo parlato fluentemente dal 70% della popolazione. In Norvegia è normale l'utilizzo dei dialetti: da Oslo a Tromsø assistiamo a differenze anche in termini come jeg (io) o nei numeri. Da anni ormai si discute se abbia senso che un paese con meno di 5 milioni di abitanti abbia non solo 2 lingue scritte, ma anche un discreto numero di dialetti. Sono tutti comunemente utilizzati, anche nella vita pubblica. Essendo abituata a sentirli, la maggior parte dei norvegesi capisca abbastanza bene i diversi dialetti, anche se i nuovi immigrati possano avere qualche difficoltà. Recentemente si è discusso se non abbia più senso rinunciare al Norvegese come lingua ufficiale a favore dell'inglese, che è parlato fluentemente da quasi tutta la popolazione, ma questa è una proposta appoggiata da pochi. Per la maggioranza degli etnici norvegesi il mantenimento della lingua propria, sia scritta che orale, è molto importante per l´identità nazionale.

La popolazione norvegese
La Norvegia è il sesto paese in Europa per estensione ma, di contro, è uno dei meno popolati. Con una densità media di 15 abitanti per Kmq occupa la ventottesima posizione tra i paesi europei. Lo scarso popolamento è dovuto, come è ovvio, alle avverse condizioni climatiche ed ambientali che caratterizzano il territorio soprattutto inalcune zone, quelle più in prossimità del circolo polare artico.
Pensate che nell’area di Oslo,  il rapporto è di 1.178 abitanti per kmq mentre nella regione del Finnmark, la più a nord, scende a uno di 2 abitanti per kmq. Fin dalle origini quindi gli insediamenti umani si sono concentrati prevalentemente lungo le coste e nell'area meridionale del paese dove le condizioni ambientali erano loro più favorevoli.
Il popolo norvegese ha avuto origine dal ceppo nordico, discendente dalle tribù provenienti dall'Europa centrale e settentrionale. Attualmente il termine indica le popolazioni native della penisola scandinava centrale e meridionale. I caratteri somatici nordici dei norvegesi sono generalmente costituiti da corporatura alta e robusta, capelli chiari ed occhi azzurri. Piccola curiosità: circa il 70% dei norvegesi ha gli occhi blu percentuale più alta al mondo (Scandinavia esclusa, naturalmente).

Oslo

Oslo capitale della NorvegiaOslo, capitale della Norvegia, è la città più estesa del paese e senza dubbio la più bella della Scandinavia. Circondata da una foresta selvaggia (la Marka) sorge in una posizione splendida, nel punto più interno dell’omonimo fiordo, adagiata sul Mare del Nord.
Oslo è una città dai mille volti, che vi affascinerà poco a poco: da un lato il carattere internazionale e metropolitano di capitale europea, dall’altro l’atmosfera di una città accogliente, lontana dalla confusione e dai ritmi frenetici, una città ancora a misura d’uomo. Nota per la sua sobrietà e misura Oslo vi lascerà stupiti per lo straordinario mix di natura, cultura e divertimento che saprà offrirvi … anche durante l’inverno

 Religione

Nel Medioevo i re vichinghi pagani si convertirono al Cristianesimo e proibirono al popolo di praticare le loro vecchie religioni. Al giorno d'oggi l'86% dei norvegesi appartiene alla Chiesa di Norvegia,che si basa sulla religione evangelico-luterana ed è di Stato. È comunque tutelata la libertà, per i cittadini, di professare la propria religione; tra quelle minoritarie, le più diffuse sono il cattolicesimo (1,21%) e l'Islam (2%). Il restante 5,09% professa altre religioni, quali: buddhisti, i testimoni di Geova e gli ebrei. Gli atei e gli agnostici rappresentano invece il 6,2% della popolazione.

Storia

I primi insediamenti in Norvegia risalgono all circa 8000 a.C., testimoniati dai dipinti rupestri ritrovati ad Alta, fatti da cacciatori che vivevano al sud e si spostavano al nord durante l'estate. Tuttavia la Norvegia ebbe poca importanza fino ai tempi dei Vichinghi. Intorno al 700 questo popolo fondò 29 piccoli regni nel territorio norvegese, i quali si unirono nel 872 sotto il re Harald I Hårfagre. Questo regno durò fino al 1319. In questo arco di tempo vennero acquisite dipendenze quali l'isola di Man, la penisola di Kola, la Groenlandia e l'Islanda. Inoltre attraverso Olav Haraldsson (oggi santo patrono del paese) venne introdotto il Cristianesimo. Nel 1319 però Haakon V morì senza eredi, così la figlia sposò Magnus Eriksson di Svezia. Il figlio dei due ereditò così entrambi i regni, i quali si unirono nell'Unione di Kalmar alla Danimarca. Questa unione durò dal 1379 al 1523, quando la Svezia ne uscì. La Norvegia rimase perciò unita alla Danimarca, la quale perse però una guerra contro gli Svedesi nel 1814 e fu costretta a cedere la Norvegia. Quest'ultima rimase unita alla Svezia fino al 26 ottobre 1905, quando, pacificamente, venne riconosciuta la sua indipendenza e Haakon VII divenne re. Per evitare ogni pericolo di guerre e dispute sovrane tra i due paesi, le due case regnanti di Svezia e di Norvegia hanno stipulato un accordo che prevede, in caso di matrimonio tra principi ereditari delle rispettive case, la rinuncia al trono da parte di uno dei due sposi.

Le due guerre mondiali

Durante la prima guerra mondiale la Norvegia rimase neutrale, anche se divenne fornitore di viveri alla Gran Bretagna, la quale le diede il titolo di "alleato neutrale". Anche durante la seconda guerra mondiale rimase neutrale; ciò nonostante, a causa della sua posizione strategica, venne attaccata il 9 aprile 1940 (l'operazione Weserübung) dalla Germania, che si impossessò del territorio e costrinse il governo norvegese a svolgere la propria attività in esilio, a Londra. In Norvegia si insediò quindi Vidkun Quisling, che venne nominato Fører di tutto il paese. Durante il 1945 però l'esercito norvegese guadagnò posizioni sui nazisti, grazie all'aiuto di Francia e Gran Bretagna. Il 7 giugno dello stesso anno il re di Norvegia poté così fare rientro in patria. Inoltre, circa 200 soldati norvegesi parteciparono allo sbarco a Sword Beach.

L’economia

La Norvegia è il paese con l'ISU più alto del mondo. Il PIL procapite della Norvegia nel 2008 era di 55.600$,cioè il secondo al mondo; questo grazie alla notevole espansione economica degli ultimi anni dovuta alla produzione di energia idroelettrica, allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Mare del Nord e all'esportazione di materie prime quali legno (dalle numerose foreste), pesce e minerali. La Norvegia è l'unica nazione al mondo a non avere alcun debito con altre nazioni. È infine uno dei paesi più impegnati nella ricerca e nell'aiuto internazionale. La moneta ufficiale è la corona norvegese, divisa in cento øre. Il suo prodotto interno è così suddiviso:

Agricoltura, allevamento e pesca

A causa della montuosità, solo il 2,5% del territorio è coltivato (specialmente all'estremo sud e a nord della capitale), principalmente da orzo e avena. L'allevamento è invece molto più praticato al nord. La pesca è molto più importante dell'allevamento e dell'agricoltura nell'economia norvegese, specialmente quella di merluzzo e salmone, esportati in tutto il mondo.

Risorse energetiche

La Norvegia è il principale produttore ovest-europeo di petrolio, con circa 3 milioni di barili al giorno (1,09 miliardi l'anno). È inoltre il terzo esportatore mondiale dopo Arabia Saudita e Russia. Nell'economia norvegese il petrolio rappresenta circa il 52% delle esportazioni e il 25% del PIL. Sono infatti 80.000 gli operai norvegesi impegnati in questo settore. Per quanto riguarda le risorse minerarie quelle di cui la Norvegia dispone principalmente sono lo zinco, le piriti, il titanio, il rame e in particolare il ferro (numerosi sono i giacimenti nel Finnmark, in particolare vicino al confine russo) e il carbone (preso dai giacimenti alle Svalbard). La Norvegia è inoltre un grande esportatore di gas naturale (73,4 miliardi di m³) e produttore di energia idroelettrica (105,6 miliardi di kWh).

Industria

Il 43% del prodotto interno lordo norvegese deriva dall'industria; questo grazie alla grande disponibilità di materie prime. I settori maggiormente sviluppati sono quello siderurgico e quello metallurgico: è infatti uno dei principali esportatori e produttori mondiali di alluminio e leghe metalliche ma anche i settori alimentare, cartaceo (grazie alle vaste foreste) e chimico sono notevolmente sviluppati. Ci sono anche grandi piattaforme sul mare.

Settore terziario

Il 22% delle esportazioni norvegesi è rappresentato dai servizi. Questi, pur essendo all'avanguardia in settori quali quello bancario, assicurativo e della finanza è particolarmente sviluppato nel trasporto marittimo. La flotta norvegese è infatti fra le più grandi al mondo, e le navi vengono utilizzate per trasportare il petrolio dai giacimenti del mare del nord, per esportare materie prime, per pescare e per traghettare merci e passeggeri verso le numerosissime isolette situate a pochi chilometri dalle coste. Il trasporto terreno infatti non è molto sviluppato a causa del territorio, non esistono autostrade e le ferrovie sono efficienti solo al sud. Importanti aeroporti sono a Oslo, Bergen, Trondheim, Stavanger, Tromsø e Sør-Varanger. Il turismo è sviluppato, principalmente quello naturale e in ogni parte dell'anno. In inverno da coloro che amano lo sci e in estate da coloro che prediligono i paesaggi. Famosissimo è l'Hurtigruten, la crociera che attraversa tutta la costa norvegese attraverso i fiordi.


Mitologia e leggende norvegesi
Leggende e mitologia norvegeseNessun'altra nazione europea può vantare una tradizione ricca di favole e racconti popolari come quella della Norvegia. La natura, è stata sempre il principale filo conduttore di artisti e narratori norvegesi ed ha fatto da sfondo ad un'infinità di fiabe e miti che hanno per protagonisti i troll, i folletti e le altre numerose creature che popolano le sperdute foreste del nord, le montagne dalle forme più bizzarre e il mare, guardiano di spaventosi mostri marini o lacustri. 
Le
fiabe norvegesi sono popolate da esseri fantastici e soprannaturali, come il Vetter, spirito guardiano delle coste più selvagge, il Fossegrimmen, genio delle cascate che insegna a suonare il violino, il Draugen, spirito annunciatore della Morte, descritto come un pescatore decapitato. Particolarmente affascinanti i geni sotterranei, che una leggenda vuole siano angeli cacciati dal paradiso o forse i discendenti di quei bambini che Eva cercò di tenere nascosti a Dio. Finchè un giorno Dio li scoprì e decise che quanto era stato nascosto fino ad allora sarebbe rimasto nascosto in eterno. La tradizione leggendaria norvegese abbonda anche di racconti popolati da spiriti domestici, gli husvetter, che vivono con le famiglie accompagnandole di  generazione in generazione.
Le leggende storiche norvegesi hanno un’origine più recente e costituiscono una fonte di informazioni storiche preziosissima. La tradizione comprende diversi temi ricorrenti fra i quali quello appartenente al ciclo di re Olav Tryggvesson, il quale, caduto in battaglia, venne santificato. Olav rappresenta l'unica figura leggendaria di re norvegese che sia entrata a far parte della memoria popolare. Un altro motivo centrale è quello relativo alla peste nera (Svartedauden) che si abbattè sulla Norvegia nel 1349-1350. Un altro gruppo importante infine è costituito da quelle sulla genealogia e le tradizioni familiari che hanno al centro dispute sulle proprietà terriere, donne, omicidi, vendette e banditi.
 
La cucina norvegiese
La cucina norvegese, fin dalle sue origini, ha fatto affidamento alle materie prime disponibili in natura, quindi fa particolare utilizzo di carni derivanti dalla cacciagione e dalla pesca. In Norvegia la prima colazione è costituita da un ricco buffet (dolce/salato) con caffè lungo. Il pranzo è molto veloce, in genere, a base di tartine assortite a base di pesce, verdure e salse o di panini fatti in casa . La cena è il pasto principale, e viene consumata molto presto, di solito è formata da un antipasto, una portata principale e dal dolce.

Le bevande tipiche
Tra le bevande, la più consumata è la birra. Tra le bevande tradizionali ci sono l’acquavite (akevitt) e l’eccellente birra locale.

I piatti principali
La cucina norvegese si basa principalmente su piatti a base di pesce, in particolare: il salmone, le aringhe, i gamberi, le trote, lo sgombro e il merluzzo. Il pesce viene per lo più servito affumicato, marinato, lessato o come ingrediente di zuppe e brodi. Molto comuni sono anche i piatti a base di carne di montone, maiale, agnello, alce o renna. Sono molto diffuse le carni essiccate o affumicate servite spesso con il pane a base di patate norvegese, un pane sottilissimo e croccante, anche le salse sono molto utilizzate. Tradizionale è il Koldtbord un buffet freddo a base di pane nero, salse, carni, pesce, insalate e frutti di bosco. Il piatto nazionale norvegese è il salmone affumicato, esso viene generalmente affiancato con uova strapazzate, aneto e mostarda. Il salmone viene anche preparato in vari altri modi: fresco lessato, servito con salse, alla griglia oppure marinato. La trota fermentata è un altro piatto tipico del paese.
I formaggi
Tra i formaggi, caratteristici per il loro aspetto cremoso, il formaggio bruno di capra  e un tipo di panna acida che accompagna diversi piatti.
I dessert
Deliziosi sono i dessert: creme, torte, budini, e i frutti di bosco: i mirtilli, le fragole, i lamponi, le more e il classico lampone artico. Tra le bevande tradizionali ci sono l’acquavite (akevitt) e l’eccellente birra locale.


Le tradizioni
La Norvegia è un paese ricco di tradizioni musicali popolari. Quando si parla di musica popolare ci si riferisce generalmente alla musica tradizionale, anonima, tipica delle comunità rurali, una musica che resiste al passaggio del tempo e che è tuttora viva  e vegeta, nonostante non sia mai stata trascritta. La musica popolare è inoltre strettamente legata all’utilizzo di particolari strumenti musicali. In Norvegia  questo  tipo di musica viene considerato  tipicamente norvegese, ed è perciò guardato con grande interesse. Nel corso di questo secolo, molto si è discusso su quale    musica potesse fregiarsi di questo appellativo.Possiamo dire che l’area definita dal termine popolare si è gradatamente ampliata. La musica popolare norvegese può essere divisa in due categorie : strumentale e vocale.

Musica strumentale
Slattar  (slatt deriva dal  verbo sla che significa colpire o tamburellare) .E’ con questo nome che di solito viene chiamata la musica tipica  delle danze popolari norvegesi. La definizione si è ora  ampliata fino a comprendere anche danze più recenti, introdotte in Norvegia nella seconda metà dell’800. Si conoscono in Norvegia circa 300 brani musicali di questo tipo, tutti per vlolino dell’Hardanger.
Rammeslattar : si tratta di alcuni brani musicali per violino che in certe occasioni potevano indurre uno stato di trance nei suonatori e in chi li ascoltava  .
Lydarslattar : non tutta la musica che si suona è da ballo. Gli slattar suonati per essere ascoltati e non ballati vengono chiamati lydarslattar. E’ un tipo di musica più impegnativo di quella ballabile. L’iniziatore di questa tendenza fu Myllarguten, quando cominciò a dare concerti. Il più delle volte i miti, le leggende e le storie nascono intorno agli slattar (arie). Le arie prendono il loro nome dai musicisti che le composero, o da qualche aneddoto. Per esempio si dice che una volta, mentre Myllargutten suonava un lydarslattar, un  uomo fosse preso da un’agitazione tale da correre verso di lui e mordergli una spalla. Per questo quel brano si chiama Akslebeten. Tuttavia non tutte le storie sono vere, anche se sono plausibili. Molte trattano di troll, ninfe dei boschi, Nixies e Old Nick.

Danze
Le danze popolari norvegesi sono balli comunitari, di solito danze di coppia, anche se esistono alcune danze che si ballano da soli, per esempio quella di Halling. La Norvegia ha solo in minima parte quelle danze cerimoniali tipiche di altre culture.
Le melodie per danze possono suddividersi in due tipi : a due tempi e a tre tempi.
Il violino dell’Hardanger è di solito utilizzato per quattro principali tipi di danze : gangar, springar, danza di Halling e rull.

Springar
danza in ¾, la più popolare delle nostre antiche danze. Ogni regione ha la propria variante.

Gangar
danza norvegese in 6/8 o 2/4, un tempo solenne e tranquillo. Come lo springar e il rull,
si balla di solito a coppie, ma può anche essere ballata da soli . Oggigiorno il gangar viene ballato soprattutto nello Setesdal e nel Telemark.

Hallling
Oltre ai soliti walzer, polche e mazurche, esiste una danza tipicamente norvegese che si chiama Halling . In questo ballo si possono  improvvisare  sia i passi che la musica.Il momento culminante arriva quando il ballerino salta tentando di scalciare il cappello che una ragazza tiene in cima a un bastone . E’ una danza in 2/4, si balla di solito da soli, ma può anche essere ballata in gruppo. Il nome viene da Hallingdal, dove  questa danza era particolarmente popolare.
Walzer, polche a mazurche non sono generalmente considerate musica popolare, anche se alcuni sostengono che in realtà  queste “gammeldans” lo siano . Sono danze tradizionali, ma non appartengono al repertorio delle danze popolari. Purtroppo nelle scuole norvegesi solo alcune lezioni vengono dedicate alle danze popolari, mentre le “gammeldans” occupano gran parte del’insegnamento. Per quanto mi riguarda non considero le “gammeldans” danze popolari. I ballerini di danze popolari stanno aumentando soprattutto tra i giovani.

Strumenti musicali
Questa parte contiene diversi sottoargomenti : il violino dell’Hardanger, differenze tra questo violino e un violino normale.

Il violino dell’Hardanger
Questo violino (Hardangerfele in norvegese) è lo strumento musicale nazionale, e lo strumento più utilizzato nella musica popolare. Deriva dal violino, si suona solo in Norvegia, soprattutto nelle zone centrali e occidentali del paese.
L’esemplare più antico risale al 1651. Quello che viene descritto nelle note successive è leggermente diverso, proprio come la musica popolare, che non  è mai uguale, ma cambia e si modifica.
Il violino dell’Hardanger di differenzia in  molti aspetti dal violino normale. La tavola è fatta in modo che il quadrilatero tra i fori   armonici sia posizionato un po’ più in alto che nei violini normali, e i fori sono molto più grandi. Il ponticello è meno arcuato, cosa che facilita il sollecitamento di più corde contemporaneamente. Il musicista suona quasi sempre due corde insieme, ne deriva uno stile a bordone tipico di questo strumento.
Il violino dell’Hardanger ha 4 o 5 corde di simpatia, che funzionano come corde di risonanza e sono di solito accordate nella tonalità della melodia da suonare. Il violino è generalmente decorato con motivi floreali, e la cassetta dei piroli termina con una testa di leone o di drago. La tastiera è più piatta e con decorazioni in madreperla.
Il violino dell’Hardanger venne inizialmente considerato uno strumento diabolico. Chi lo suonava poteva impazzire e perdere la testa.Quando  cominciò ad essere suonato  nelle cerimonie, ad esempio durante i matrimoni, la posizione sociale dei musicisti divenne più rispettabile.
Il violino dell’Hardanger può essere accordato in 29 maniere diverse.
Il musicista che più ha inluenzato il modo di suonare il violino dell’Hardanger è stato nel secolo scorso Torgeir Augundson, meglio conosciuto come Myllarguten.

Il violino normale
Questo è il  tipo di violino più usato   nella Norvegia orientale e settentrionale, dove il violino dell’Hardanger non  è molto diffuso. I brani sono normalmente suonati in 4/4, quindi in modo diverso rispetto al violino dell’Hardanger. Le due tradizioni musicali sono infatti rimaste distinte.
Nella storia    interpretativa di questo strumento non esiste un caposcuola, come fu Myllarguten per il violino dell’Hardanger, ci sono stati tuttavia alcuni musicisti che hanno esercitato una certa influenza, per sempio Loms-Jakup.

Scacciapensieri
E’ in uso da secoli. Lo scacciapensieri è uno dei pochissimi strumenti al mondo in grado di emettere note armoniche naturali in una scala sufficientemente ampia da consentire di comporre una melodia. La Norvegia è uno dei pochi paesi in cui questo strumento viene usato per suonare la melodia, negli altri viene utilizzato come ritmica.
Lo scacciapensieri veniva un tempo chiamata il violino del poveretto perché si diceva che veniva suonata da chi non poteva permettersi di comprare un violino.
E’ molto difficile inserirlo in un gruppo , perché è contemporaneamente uno strumento a fiato, a corde e a percussione. Si usa il fiato, la lingua, la corda è come una molla , e si colpisce la corda.
Bjorgulf Straume è uno dei più noti musicisti contemporanei. 

Il dulcimer norvegese
Si tratta probabilmente del più antico strumento a corde ancora vivo nella tradizione popolare. Il dulcimer consiste in una cassa lunga e stretta senza manico, con una corda di melodia e diverse corde di accompagnamento che producono un’armonia fissa. Si suona con un plettro. La posizione dei tasti sui dulcimer antichi indica che la scala era diversa dalla scala temperata in uso nella musica europea. La tradizione di questo strumento  è rimasta ininterrottamente viva  solo nella regione di Valdres, ma è ora stata ripresa anche in altri luoghi.
Molti brani che ora si suonano con il violino dell’Hardanger erano originariamente per dulcimer.

I tamburi
L’unico strumento conosciuto dai Lapponi era il tamburo,che veniva  usato dagli sciamani nelle cerimonie religiose. Nel resto del paese questo strumento, che anticamente era stato adoperato per le marce nuziali, era scomparso. Il suo utilizzo si era infatti spostato verso il Mare del Nord, e solo adesso ci  stiamo riappropriando di questa tradizione tipicamente norvegese.

Il corno
Tra i più antichi strumenti popolari norvegesi troviamo il corno d’ariete, la lura (un tipo di tromba lignea) e  il piffero di salice. I primi due in origine non erano affatto strumenti musicali, ma richiami usati negli alpeggi di montagna. Con il loro suono potente spaventavano gli animali da preda e allo stesso tempo chiamavano a raccolta il bestiame. Per i  corni d’ariete si usavano le corna di questo animale, dopo averne rimosso il midollo. A volte si facevano dei buchi, come nei flauti.

Nessun commento:

Posta un commento